TALENTI ITALIANI
Talenti Italiani”,
attraverso la rappresentazione concatenata di tre atti unici, vuol essere un percorso nella comicita’ del novecento e nei vari modi con cui venne espressa dalla scrittura di tre grandissimi autori teatrali italiani, appunto di talento. Si tratta di comicita’ all’italiana, diversa ed innovativa rispetto a quanto veniva rappresentato sulle scene europee contemporanee. Dalle trame ricche di colpi di scena dai ritmi indiavolati, passando attraverso ad una comicita’ di situazione, non disgiunta da accenti pensosi (Pirandello), arriviamo ad una comicita’ nuova legata al linguaggio e basata sul raffinato gioco di parole, in cui significato e significante sono spinti a singolar tenzone (Campanile), per giungere infine ad una comicita’ che attraverso l’acuta metabolizzazione di vicenda, testo e metatesto si riappropria dell’elemento popolare, l’antica farsa, elevandolo tuttavia alle inquietudini proprie del nostro secolo (De Filippo).
In particolare l’opera di Campanile, e parzialmente anche quella di De Filippo, introducono nel ‘900 teatrale italiano un elemento nuovo, di eccezionale modernita’, l’assurdo, che avra’ nella storia della comicita’ enormi conseguenze, basti pensare ai generi non-sense e demenziale, ora in grande (troppa) auge.
“Talenti Italiani” oltre ad offrire l’opportunita’ di vedere rappresentati tre testi di tre grandissimi autori italiani, di non consueta rappresentazione, costituisce una magnifica introduzione al teatro del novecento e piu’ direttamente al teatro tout-court.