MADE IN ITALY

 

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Nell’anno 2010, che celebra il centocinquantenario dell’unità d’Italia, La Compagnia Italiana di Prosa presenta un’iniziativa che valorizza la cultura teatrale nazionale, sotto il segno del divertimento. Lo spettacolo teatrale si compone di tre atti unici dei più autorevoli scrittori italiani del ‘900 ed ha come scopo di presentare al grande pubblico tre diversi modi di trattare il tema della comicità:

il premio Nobel Luigi Pirandello, in un suo raro atto unico umoristico, Achille Campanile, autore dalla straordinaria modernità di linguaggio, ed Eduardo De Filippo, vera e propria icona del teatro comico italiano la cui opera teatrale ha già da molto ha superato i confini nazionali. La scelta raffinata dei testi, le peculiarità dello stile drammaturgico di ogni autore, il suo specifico modo di intendere il riso e il sorriso danno a questo lavoro teatrale una particolare valenza culturale e un pregio significativo.

Lo spettatore viene condotto attraverso un percorso che attraversa la scrittura del ‘900 ed insieme ad essa la storia del teatro: si parte dall’umorismo di Pirandello sottile e amaro nello sguardo sull’umanità, si passa per l’ironia surreale di Achille Campanile costruita sul linguaggio ed i sottili giochi di parole, si finisce poi nella più verace comicità popolare e sanguigna di Eduardo De Filippo. Tre sorrisi diversi sul mondo e sull’uomo, tre piccole ma perfette perle teatrali che hanno il sapore dei grandi capolavori, tre geniali scritture teatrali che illustrano davvero il talento degli italiani.

 

 CECE’ (1913) è un testo inconsueto nella produzione di Pirandello: un’esile commedia di ambiente alto-borghese, un divertimento lontano dalle caratteristiche del suo teatro impegnato, con un’azione scenica dal ritmo veloce e una vicenda scherzosa messa in moto dal protagonista Cecè. Il giovanotto è un simpatico gaudente di 35 anni, irrequieto e vivace, privo di scrupoli morali e dotato di brillante immaginazione; quando il commendator Squatriglia, un facoltoso uomo d’affari abituato a servirsi di “conoscenze” importanti, Cecesi reca a ringraziare Cecè per un grosso favore ricevuto per suo tramite, quest’ultimo progetta di ricorrere a lui, con una fantasiosa trovata, per farsi restituire tre cambiali di grande valore date a una giovane donna di facili costumi, Nada. Cecè ha scommesso con alcuni amici che sarebbe facilmente riuscito a entrare nelle grazie di lei e, per ottenere il suo scopo, le ha dato tre cambiali che ora vorrebbe riavere indietro; su richiesta di Cecè il commendator Squatriglia convince Nada che le cambiali non valgono nulla e le rifonde, a parziale compenso, una cifra assai minore. A questo punto la spregiudicata fantasia di Cecè organizza un altro piano: fa credere a Nada di essere stata raggirata da un usuraio senza scrupoli, che ora tiene in pugno Cecè con il possesso delle sue cambiali, per cui la giovane e ingenua ragazza si sente in dovere di compensare Cecè, per il danno procuratogli, sia con la modesta somma avuta da Squatriglia, sia con la sua “generosità” di amante. Photogallery_004Il testo ha un tono gaio e leggero, ma anticipa un tema fondamentale del teatro e della narrativa di Pirandello, quello delle molteplici sfaccettature dell’individuo, introdotto da un discorso di Cecè: “Perché mi ammetterai che noi non siamo mica sempre gli stessi! Secondo gli umori, secondo i momenti, secondo le relazioni, ora siamo d’un modo, ora d’un altro.”

 

 

SCRITTI COMICI (1924-1961). Questo titolo raggruppa testi di diversa natura, ma di comune orientamento, al’interno dell’opera di Achille Campanile: poche e rapide battute o sketches di più vasto respiro, nati dall’umorismo paradossale dell’autore, capace di trasformare anche una semplice parola in un’esilarante situazione teatrale. La parte dello spettacolo dedicata a Campanile si apre con l’interpretazione di alcuni giochi verbali che rientrAcqua_Mineraleano nel genere delle “barzellette”, cui l’autore dedicò nel 1961 un vero e proprio Trattato, definendole un “fiume ininterrotto che accompagna l’umanità dalle origini e l’accompagnerà sempre.”
Prosegue poi con l’episodio del “bacio”, che svela con graffiante ironia la realtà che si cela dietro ai comportamenti abituali e ai luoghi comuni; la conclusione è costituita dal brevissimo, celebre atto unico L’acqua minerale, in cui il gusto del paradosso e dell’assurdo, unito ad uno spiccato interesse per il gioco linguistico, crea una situazione di esilarante comicità, che nasce dal protrarsi e dal variare di un equivoco verbale. Photogallery_031
Nel mettere in luce il “non-sense” della vita Campanile non costruisce però una teoria filosofica di tipo pirandelliano, ma si lascia guidare semplicemente dagli umori della fantasia e dall’estro ironico con cui demistifica la realtà.

  

 

 PERICOLOSAMENTE. In questo atto unico del 1938 Eduardo de Filippo porta in scena un interno familiare, collegandosi a uno dei nuclei portanti della sua tematica teatrale, Photogallery_069
la rappresentazione della quotidianità casalinga, della crudeltà dei rapporti familiari, anche se questi si tingono dei colori comici della farsa. Pericolosamente
Un singolare tacito patto sta alla base del rapporto di odio-amore che intercorre tra la moglie Dorotea e il marito Arturo e ne incanala la conflittualità nelle dimensioni di un gioco aggressivo, che ha il potere di esorcizzare la violenza e di permettere il mantenimento di un equilibrio, pur se realizzato “pericolosamente”. Il ritmo dell’azione, brillantemente sostenuto, nel presente allestimento teatrale, dalle note di Mambo italiano di Carosone, si snoda veloce attraverso vari colpi di scena fino al “crescendo” conclusivo che risolve il dramma in gioco, ma che ci pone vari interrogativi sull’incomprensibile dinamica di molti rapporti familiari.

 

 

 BIOGRAFIE DEGLI AUTORI

 Luigi Pirandello ( Agrigento 1867- Roma 1936)

Insignito del Premio Nobel per la Letteratura (con esplicito riferimento alla drammaturgia) nel 1934, Luigi Pirandello riveste un ruolo centrale nella cultura europea del ‘900. Egli praticò tutti i generi, le forme e i temi delle drammaturgie contemporanee: verista, dialettale, borghese, grottesco, metafisico ecc. “Cecè” pubblicato nel 1913 è il primo testo concepito originariamente per la scena.  Fu rappresentato a Roma per la prima volta nel 1915 dalla Compagnia di Armando Falconi. La piacevole commedia in un atto e tre quadri è anche un clamoroso esempio del talento di Pirandello che si esprime con elegante ironia e raffinato scherzo in una trama divertente, inconsueta nella sua vasta produzione.

 

Achille Campanile (Roma 1899- Lariano, Roma 1976)

Giornalista, scrittore, critico, commediografo, è considerato il più acuto umorista italiano del XX secolo. Achille Campanile era figlio di un giornalista e regista di cinema muto ed ebbe un meritato successo solo negli ultimi anni della sua vita. Il suo gusto per il paradosso e per il nonsenso stentarono ad essere compresi dal largo pubblico. Campanile si legò naturalmente al clima dell’avanguardismo futurista e debuttò con le “Tragedie in due battute” rappresentate da A. G. Bragaglia nel 1924 al Teatro degli Indipendenti di Roma. Stimato da Eugenio Montale, da Carlo Bo e da molti intellettuali, Campanile deve attendere la vittoria del Premio Viareggio ricevuto negli anni ’70, per essere riconosciuto nel proprio talento.

 

 

 Eduardo de Filippo (Napoli 1900 – Roma 1984)

Figlio d’arte, Eduardo esordisce ancora bambino nella Compagnia del padre Eduardo Scarpetta. Negli anni venti prosegue il suo apprendistato con la sorella Titina e il fratello Peppino in formazioni dialettali di prosa e di rivista. Inizia qui a scrivere i primi brevi sketches, le scenette, i soggetti e gli atti unici, che successivamente si dilateranno in commedie vere e proprie a due o più atti. “Pericolosamente” è una farsa in un atto scritta nel 1938 per il trio dei fratelli De Filippo. Fu rappresentato per la prima volta a Torino, al Teatro Carignano, il 12 marzo 1947. Il suo straordinario talento ebbe risonanza in tutto il mondo e produsse anche meritati riconoscimenti istituzionali: nel 1980 l’Università di Roma gli conferisce la laurea in lettere “honoris causa”; l’anno successivo la Repubblica Italiana lo onora con la nomina di senatore a vita.

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