FINZIONI – Stagione 2008/’09
Lo spettacolo affronta il tema della verita’ e della possibilita’ che l’uomo ha di conoscere se stesso e la realta’. Cos’e’ vero e cos’e’ falso? Il teatro e’ finzione per sua natura: gli attori assumono delle identita’ diverse e danno vita a personaggi diversi da loro stessi, vivono altre vite, riassumono altre esistenze. Ma Pirandello ritiene che tutti gli uomini nella realta’ recitino una parte: ogni persona assume un ruolo sociale, indossa dei panni, rappresenta un personaggio e spesso assume piu’ identita’ tanto da essere “uno, nessuno, centomila”. E come ogni persona ha piu’ identita’, anche la realta’ puo’ avere piu’ spiegazioni e lo stesso fatto puo’ essere interpretato in modi diversi.
Cosi’ avviene nell’atto unico “La Signora Frola e il Signor Ponza suo genero” tratto dalla novella omonima scritta da Luigi Pirandello nel 1915. Il tema e’ quello della verita’: la stessa vicenda viene raccontata dalla suocera in un modo e dal genero in un altro; le due versioni del fatto sono opposte, contrastanti ed inconciliabili, ma tutte due plausibili. Il pubblico e’ spiazzato. Quale dei due personaggi dice la verita’? Chi ha ragione? Cos’e’ vero e cos’e’ falso?
La seconda parte dello spettacolo e’ dedicata ad una grande voce letteraria italiana del ‘900: lo scrittore milanese Dino Buzzati. Il suo atto unico “L’Aumento” racconta con originalita’ e suggestione un episodio di vita quotidiana dal finale incerto, aprendo la vicenda a tutte le interpretazioni.
Dov’e’ la verita’? Dove il falso? In Buzzati la societa’ scricchiola, l’uomo e’ solo ed incerto in un mondo che gli sfugge.
La terza parte dello spettacolo e’ dedicata ad Eduardo De Filippo. Nell’atto unico comico “L’amicizia” il tema della finzione si gioca nel tono piu’ farsesco del travestimento e dello scambio di persona fino a cedere alla dimensione piu’ comica e popolare dello scambio di identita’ con un finale a sorpresa. “Finzioni” e’ uno spettacolo di grande valore legato alle problematiche contemporanee ma finalizzato ad intrattenere il pubblico con intelligenza e divertimento nell’idea che la frequentazione dei grandi classici sia una tappa irrinunciabile all’offerta di un teatro di qualita’ e nell’assoluta convinzione che a teatro ci si debba innanzi tutto “divertire”.